lunedì 20 maggio 2013
Stiamo lavorando per voi.
Ok, lo so, blog abbandonato, mea culpa, ma eccovi un update.
Recentemente sono stato occupato e non ho potuto dedicarmi allo scrivere come avevo programmato, nondimeno il progetto per il secondo romanzo della serie Liberty Charter procede.
Nelle ultime settimane ho messo insieme una trama piuttosto avvincente e quasi completamente funzionante. Ci sono ancora un paio di nodi da sciogliere quà e là, alcune cose che non sono sicuro di voler includere, e in generale può essere ancora migliorata.
Ma piuttosto che aspettare di avere una trama impeccabile, ho preferito iniziare la stesura e perfezionarla lungo la via. Il primo atto del romanzo era comunque già ben definito. Iniziare a scrivere fà prendere il ritmo, cosa che secondo la mia esperienza aiuta anche con la trama.
Per quelli che hanno letto "Liberty Charter: Territori Liberi", la storia riprenderà più o meno da dove l'avete lasciata, poi la trama si dipanerà da lì seguendo, come nello stile del primo romanzo della serie, il quadro geostrategico degli eventi.
Non sono davvero pronto a fornire nessuna anticipazione a questo punto, ma la trama, già così com'è, offre tutte le opportunità per costruire una serie di avventure avvincenti pari a "Territori Liberi". Ci sono inoltre nuovi personaggi che credo potranno piacere, e l'opposizione è bella tosta.
Ciò che posso dirvi per certo è che, almeno nelle mie intenzioni, questo romanzo dovrebbe essere più breve di quello precedente, restando tra le 400 e le 500 pagine (stampate). Dico nelle mie intenzioni perché poi si tratta di controllarsi... Ma l'intenzione c'è. Ho fatto questa scelta perché il lettore oggi sembra preferire romanzi più brevi rilasciati più spesso (l'era di Tom Clancy e i suoi tecno-thriller di 900 pagine sembra davvero tramontata), e come autore io faccio un punto d'onore di venire sempre incontro al lettore.
E qui un appunto: non sarebbe male se anche i lettori facessero uno sforzo per venire un po' incontro all'autore, magari trovando cinque minuti per postare una breve recensione su Amazon (o su Anobii, Goodreads, o altra piattaforma similare).
Non solo per un autore indipendente, che non può contare su un editore per la promozione, il cosidetto tam-tam è essenziale per le vendite, ma sono arrivato alla conclusione che una delle prime cose che si impara quando si ha un libro sugli scaffali (scaffali virtuali in questo caso), è che non ricevere alcun feedback è infinitamente peggio di ricevere un brutto feedback. Preferisco una recensione da due o tre stelle che nessuna recensione. Perciò, su, fate lo sforzo. Bastano poche righe, anzi, meglio.
E lasciatemi anche dire, a costo di peccare di presunzione, che con l'editoria alla canna del gas come lo è in questo momento, noi autori indipendenti potremmo essere la vostra ultima speranza se sperate di continuare a leggere le storie che amate. Incoraggiarci è nel vostro miglior interesse di lettori.
Grazie a tutti e... si torna alla tastiera.
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